Trent’anni e le idee ben chiare sul suo lavoro. Incontrare Alessandro Tiscione è come vedere passare un treno in corsa, inarrestabile verso la meta.
Siciliano di origine, milanese di nascita, romano di adozione e con il mondo sempre in tasca. E con questo mix di input e culture che Alessandro va alla scoperta e alla ricerca di nuove idee e ispirazioni. Perchè la pasticceria nasce da una suggestione, si nutre con passione e con la tecnica, e si rinnova con un approccio sempre rivolto al futuro.
E la passione per questa professione, Alessandro l’ha scoperta quando, figlio di chef, ha iniziato in cucina aiutando papà Salvo nel ristorante di famiglia. Il desiderio di fare qualcosa di nuovo, di unire alla tecnica la fantasia e un mondo interiore che era già un vulcano in eruzione, lo hanno presto portato ad avvicinarsi ad un’arte che è prima di tutto tecnica.
“Mi piace particolarmente la Pasticceria – racconta – perchè è precisione, è tecnica ed è creatività. Riesce ad esaltare e ad unire armoniosamente questi tre aspetti, grazie ai quali posso esprimere completamente me stesso”.
Sin da subito, però, Alessandro si distingue per la sua concezione di Pasticceria, innovativa, che sperimenta, è lontana dal passato e che pure parte da una base tradizionale.
“All’inizio questo mio approccio innovativo ha incontrato le perplessità di mio padre, molto più legato ad un concetto tradizionale dei dolci. Ma da subito ha lasciato che le mie idee prendessero forma e il volo. Oggi, quando posso, do una mano ai miei genitori, e nello stesso tempo ho intrapreso una strada tutta mia come consulente, docente e pastry chef. Il mio papà è il mio più grande sostenitore e questo per me è importantissimo”.
E così, Alessandro Tiscione, oggi insegue i suoi sogni, che lo portano in giro per l’Italia e per il mondo a trasmettere la sua idea di pasticceria: moderna, colorata, aperta a nuovi sapori, a nuove tecniche e a nuovi prodotti.
“In questo i francesi sono dei maestri – spiega. Se noi italiani abbiamo la migliore qualità dei prodotti, che tutti ci invidiano e acquistano, è dalla Francia che arriva una grande capacità di osare in pasticceria. Sono i pasticceri francesi, infatti, ad avere quell’apertura al nuovo, che io cerco di introdurre anche nel mio lavoro”.
E ci racconta anche di quelli che sono i Paesi che si stanno facendo strada in questo settore: “La Spagna, i Paesi Arabi e il Giappone si stanno imponendo in un ambito che prima sembrava essere dominato solo da poche nazioni. Stanno portando la loro cultura e la voglia di affermarsi, nonché una grande ventata di novità”.
Che non si pensi, però, che Alessandro Tiscione non apprezzi la pasticceria tradizionale.
“Essendo siciliano, adoro i dolci della mia terra: la cassata, il cannolo ad esempio. E poi mi piace molto lavorare con la frutta, che mi permette di dare sfogo alla mia creatività nella preparazione delle mie torte”.
E le torte di Alessandro hanno un sapore tutto nuovo, sono un viaggio tra forme, colori e consistenze. Ecco allora che la sua moderna torta margherita si fregia di un decoro floreale al cioccolato, mentre il tè verde viene usato per una gustosa dacquoise, il profumo deciso del mango e della frutta esotica in generale si unisce a quello delicato della vaniglia o al caldo cioccolato per un matrimonio goloso da provare.
Tra i pastry chef che sono per lui fonte di ammirazione e ispirazione, sicuramente sono da annoverare Emmanuele Forcone (quattro volte campione italiano di pasticceria e campione del mondo in occasione della XV “Coupe du Monde de la Patisserie” in Francia), Gianluca Fusto, maestro di Alta Pasticceria in tutta Italia, in Europa e Medio Oriente e Karim Bourgi, uno dei tre migliori pasticceri al concorso “Patissier dans le Monde” del 2014 in Francia.
Ascoltando Alessandro, si ha l’impressione di avere di fronte un ragazzo come tanti: la passione per il calcio, per i viaggi e per i libri di pasticceria. Poi, però, chiacchierando con lui, capisci quanto lavoro, formazione e sacrificio appartengono alla vita di questo giovane professionista che sogna di partecipare ai mondiali di Pasticceria… e di vincere, perché, riprendendo la frase di un suo idolo sportivo, Giampiero Boniperti “Vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta!”.