Marco Bianchi Intervista

Intervista a Marco Bianchi: mangiare sano creativamente

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Mangiare sano, naturale e in modo nutriente è un atto di fede che si compie nel rispetto del nostro corpo e per amore della nostra salute: ecco il manifesto programmatico di Marco Bianchi. Quando l’ebbrezza del cambiamento sprigiona dentro di noi la voglia di curarci, le probabilità di farlo nel modo giusto e più divertente possibile sono davvero infinite.

Mangiare sano senza rinunciare alla creatività

Ricette light, rivisitazioni, modalità di cottura, alimenti antichi, ritrovati, colori, superfood: sono tanti gli elementi che costituiscono un’alimentazione sana, funzionale al nostro organismo, ma al tempo stesso varia e golosa. Mangiare sano creativamente diventa dunque una sfida per gli amanti del buon cibo e per i più scettici.
Nessuna dieta drastica, rimedi o soluzioni magiche. Secondo Marco Bianchi, con un po’ di fantasia in cucina e tanta conoscenza delle materie prime e delle loro proprietà benefiche si può star bene a tavola e tirare un sospiro di sollievo, senza la necessità di ricorrere a verdure scotte e riso in bianco.

Nell’era digitale, fatta di scatti e stories di vita quotidiana, dove il cibo è letteralmente condivisione e ispirazione, a testimoniare l’incredibile patrimonio di piatti e alimenti sani e buoni c’è un uomo che ha fatto della sua passione un lavoro di promozione e impegno sociale. Parliamo di Marco Bianchi.


Intervista a Marco Bianchi

Marco, cosa significa per te mangiare sano?

Rappresenta fare prevenzione e soprattutto imparare a nutrirsi, che è differente dal saper mangiare. Nutrire anima, corpo, i nostri organi, ma di benessere. Quindi, fare prevenzione a 360 gradi mangiando con consapevolezza.

Le ricette che pubblichi condividono oltre che gusto anche allegria. Attribuisci un ruolo particolare al fattore colore?

Gli ingredienti che non possono mai mancare nei miei piatti sono l’olio EVO (extravergine d’oliva), i legumi, i cereali integrali e la frutta secca: quelli che amo in assoluto. Il tutto, però, viene arricchito da tanto colore; nel senso che il colore naturale del cibo rappresenta una protezione per la pianta e di conseguenza lo è anche per l’uomo. Quindi, più coloriamo i nostri piatti, più riusciamo a beneficiare di questa protezione. I 5 colori della salute sarebbero da portare in tavola ogni giorno. Ovviamente, il mondo vegetale è quello che ne è più ricco, perciò consiglio di introdurre vegetali per almeno due terzi del nostro piatto.

Da chi o cosa è scaturita la tua passione per la promozione digitale e la cucina del benessere?

Il Prof. Umberto Veronesi ha sempre creduto nella prevenzione a tavola, in progetti che sensibilizzassero nei confronti di una dieta equilibrata, una dieta mediterranea consapevole. Il discorso digitale è un po’ una conseguenza. Siamo in un’era digitale e di conseguenza dovevo adattarmi a questo nuovo modo di comunicare. Mi ci sono trovato bene, mi piace, mi diverte, mi permette di essere in contatto con tutto il pubblico social in maniera diretta e senza orario. A tutte le ore del giorno posso essere collegato con loro e condividere tutto quello che faccio. È una cosa meravigliosa! Tuttavia, è necessario saper usare il mezzo social, per questo intorno a me ho un team che mi aggiorna, mi spiega, mi indirizza verso le varie novità del web e della tecnologia. Sono un curioso di natura e, quindi, mi informo sempre per andare oltre.

Purtroppo i social network sono un luogo virtuale molto pericoloso. Si rischia di incorrere in messaggi sbagliati riguardo l’uso di integratori e diete. Cosa consiglieresti ai nostri lettori?

Seguire sempre realtà che hanno, alla base della loro comunicazione, un dato scientifico della letteratura. Bisogna imparare a selezionare proprio queste fonti per renderle davvero attendibili e credibili. Nulla contro gli integratori, l’importante è capire dove sia la verità, quindi valutiamo, chiediamo, siamo curiosi, non fermiamoci alla prima definizione, andiamo oltre, facciamo un controllo e affidiamoci a enti certificati e fondazioni che ovviamente ne sanno più di noi.

Hai un progetto su cui stai lavorando o che ti piacerebbe realizzare riguardo l’amore per la sana alimentazione?

Un nuovo libro. Alla mia community piace molto quello che scrivo, quello che propongo e ho valutato la possibilità di farne un altro. Riguardo al futuro, mi piacerebbe tornare in TV con un mio programma televisivo, lavorare per la ristorazione collettiva, quindi, occuparmi anche delle mense scolastiche. Per questo mi sto informando, documentandomi per farlo. Mi piacerebbe tanto lavorare con i bambini in progetti dedicati alla sensibilizzazione del mangiar sano.

Quanto è importante la territorialità a tavola?

Credo fortemente nel KM nazionale, nel promuovere i prodotti che la nostra splendida Italia ci offre. Credo anche che bisogna saper regolarsi a tavola in maniera equilibrata, gustosa sì, ma rispettando sempre quella che è la nostra territorialità. Siamo un paese ricco di gusto, di colore e dovremmo saperne fare buon uso, portandolo in tavola il più spesso possibile.

Quali consigli dai a chi si approccia per la prima volta a questa realtà, ripercorrendo il tuo percorso?

Li incoraggio ad andare avanti, a seguirmi, a cucinare in un certo modo perché rappresenta davvero fare prevenzione a 360 gradi. Mangiar bene riduce il rischio di patologie cardiovascolari, previene alcune forme tumorali, saperlo fare con gusto potrebbe anche essere qualcosa di ludico, divertente e piacevole. Trasformare un tiramisù classico in uno a base di ricotta per renderlo più leggero, con biscotti o frollini integrali è un modo per non perdere il gusto, avere la ricetta che ci piace di più a tavola, ma preparata in una chiave più salutistica.

Scopri di più sul blog ufficiale di Marco Bianchi.

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