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Vatrushki: tradizione culinaria ultracentenaria con i dolci della Russia

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Si possono trovare in tutte le pasticcerie della Russia, ma preparati in casa hanno
tutt’altro sapore. Sono i “vatrushki”, dolcetti tipici dell’ex Unione Sovietica. Certa la loro bontà, tanto da avere una tradizione ultracentenaria, incerta la loro etimologia. C’è chi pensa che il termine vatrushki possa possa derivare dall’antica parola “vatra”, che significa “fuocherello” in ucraino, ceco e serbo.

Motivo per cui c’è chi crede che questa tradizione culinaria non appartenga principalmente alla Russia. Ed effettivamente la loro forma ricorda vagamente un sole, appunto, un fuoco. Un’altra ipotesi è che il termine possa essere un’evoluzione della parola “tvorog”, il formaggio simile alla ricotta che va a comporre proprio il ripieno dei vatrushki.

Girovagando per tutti i paesini e città russe, è molto semplice imbattersi in panetterie che vendono questi dolci. Tradizionalmente, nell’antica Russia, i vatrushki venivano preparati e regalati ad amici e parenti in occasioni speciali, come qualche festa popolare o durante la notte di Kupala, che celebra il solstizio d’estate.
La versione tradizionale è quella dolce, con morbido ripieno di tvorog e un tocco di marmellata, ma si trovano diverse varianti salate, come quelle a base di carne, patate o cipolle.
Possono essere mangiati a qualsiasi ora, come colazione o antipasto, anche come spuntino pomeridiano. La loro pasta è molto semplice da preparare; è formata infatti da farina, lievito e uovo mescolati insieme. Ingredienti a cui si aggiunge yogurt magro.

Per quanto riguarda il ripieno, è solitamente a base di ricotta.
Sono dei veri e propri dischetti ai quali si dà una forma di scodella, cosicché possa racchiudere e avvolgere il ripieno, prima di infornarli e servirli caldi e fragranti.

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