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Una ‘Casina Impertinente’ a Milano

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Il progetto food & design di Alida Gotta e Maurizio Rosazza Prin.

ALIDA GOTTA, medaglia d’argento alla quinta edizione di MasterChef Italia. Chef de folie, smiling e très jolie, così ama definirsi. Dalla tv al mondo del web, spopola con il suo “Alidasuperfood”. Bionda, elegante e con una proposta di cucina che non lascia nulla al caso, con prodotti di qualità e una mise en place impeccabile.
MAURIZIO ROSAZZA PRIN, secondo classificato alla seconda edizione di MasterChef Italia. copywriter e dall’animo artista, ha iniziato a sperimentare anche in cucina e il suo blog “Chissenefood” è nato per restituire leggerezza e semplicità alla cucina tradizionale. Moro, simpaticamente sfacciato, esuberante e dirompente ai fornelli.

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Sono la coppia di chef più social del momento. Probabilmente una delle coppie più amate dal pubblico, così diversi, dai colori al carattere, eppure così armonici. Due energie interattive, come lo yin e lo yang. Ma senza ricorrere alla filosofia cinese, Maurizio ci fa sorridere paragonando lui e Alida a Titti e Gatto Silvestro.
Nessun dubbio su chi di loro sia Titti e chi Silvestro ed è così che è iniziato il nostro piacevole incontro con questo affabile duetto di cuochi. Lui fan dell’ordine e della funzionalità, lei “design victim”, hanno dato vita ad un luogo capace di coniugare caratteri diversi ma la stessa passione, quella per la cucina.
Grazie all’architetto Monica Luraschi, un piccolo appartamento del quartiere Isola a Milano è diventato oggi un luogo espressione delle personalità di Alida e Maurizio e che strizza l’occhio allo stile. Monica si è calata infatti negli esperti panni di “design therapist”, capace di tradurre le richieste, manie e, diciamolo pure, anche qualche ossessione dei due influencer. E così è nata Casina Impertinente, la nuova casa di Maurizio e Alida, ma soprattutto il loro nuovo progetto di food & design.
La vita all’interno di Casina Impertinente si declina infatti in tre tipologie di attività: cooking, living e outdoor.

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La cucina è il fulcro dell’attività della coppia, il palcoscenico del loro dinamismo culinario. È lì che cucinano, impiattano, fotografano e realizzano video. Il terrazzo invece è stato trasformato in zona pranzo, luogo ideale per ricevere gli ospiti e organizzare micro eventi.
E a proposito di ospiti, Alida Gotta e Maurizio Rosazza Prin non sono gli unici abitanti di Casina Impertinente, perché assieme a loro, a condividere gli spazi, ci sono i loro due cani: Victor, il collie di Alida, e Wally, il maltese di Maurizio. Quattro anime e un progetto tailor-made firmato da prestigiosi brand dell’interior design italiano: Maistri, Barzaghi Salotti, Bontempi, Franke, Cosentino e Besana Moquette.

Come è nata l’idea di questo progetto e perché si chiama “Casina Impertinente”?
MAURIZIO. Casina Impertinente perché questo progetto di ristrutturazione di un piccolo spazio urbano, inadatto alle nostre esigenze, doveva unire il fatto di vivere in una normale casa all’impertinenza. Impertinenza di Alida, innanzitutto, che io ho soprannominato ‘ragazzina impertinente’; ma anche di un’attività: cucinare. E poi c’è l’impertinenza di unire più anime: l’anima di Alida che è portata a sognare, vedere il bello, volere la casa di design; Maurizio che è il classico rompi scatole, assolutamente attento alla funzionalità delle cose ma che soprattutto va in agitazione per qualsiasi cambiamento. Immagina essere spodestato dalla casa dove vivevo da dieci anni! E oltre a me e Alida, coi nostri caratteri, ci sono il senso e il gusto
di design di Monica, che doveva rappresentare in questo progetto quella che era la sua cifra stilistica. Unire queste tre anime non era cosa facile, ma la nostra design therapist è riuscita a rigenerare gli spazi in modo unico e perfetto!

ALIDA. Il progetto è nato circa un anno e mezzo fa. Quando ci siamo conosciuti sono entrata in casa di Maurizio: una casa da artista, un po’ bohemien diciamo! Avevo voglia di fare qualcosa insieme, che parlasse di noi. L’idea della ristrutturazione poi è stata sua e ha coinvolto Monica con cui già prima aveva lavorato.

Quale è stata la cosa più difficile?
Il trasloco – ride Alida –. Probabilmente lui non aveva mai fatto un trasloco in vita sua e così se l’è filata! Mi ha detto “ma sai, tu sposti le cose, io non capisco…” e se ne è andato nel nostro laboratorio, tornando solo dopo che io avevo finito tutto da sola!

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Kitchari di gamberi

Sulle scelte di rivisitazione e arredo degli spazi come avete conciliato i vostri gusti?
ALIDA. Sulla cucina eravamo d’accordo. Volevamo entrambi una cucina grande e un bancone a vista, a fronte dei nostri lavori e le nostre passioni. Quindi abbiamo dato importanza e spazio soprattutto a lei. Prima la cucina era piccola, adesso ha dei pensili alti fino al soffitto dove possiamo mettere dentro un sacco di cose. Abbiamo mantenuto il piano a gas perché ad entrambi piace cucinare con la fiamma. Ci sono state divergenze magari sulla scelta del divano, sul colore… ma sulla cucina no. Come nemmeno sulle attrezzature che dovevamo avere. A me poi piaceva l’idea di avere un coffe break dove poter fare colazione, ma soprattutto impiattare. E così abbiamo eliminato il tavolo da pranzo. Per il piano di lavoro abbiamo scelto il Dekton al posto del marmo, perché è indistruttibile, ci puoi tagliare e addirittura appoggiare le padelle bollenti.

MAURIZIO. Il marmo lo avremmo rovinato subito. Pensa trascinarci la barbabietola sopra! Chi cucina realmente deve seguire la modernità e la praticità dei materiali, non solo la bellezza. La cucina deve essere fatta in base al cuoco che sei. Noi eravamo due, figurati! Ma come ha detto Alida le nostre esigenze erano le stesse. Poi abbiamo scelto questo nero che mi rappresenta molto. Il mio sogno è sempre stato quello di avere un cucina di questo nero opaco. Non so come mai è piaciuto anche ad Alida. So che quando me lo ha detto ho avuto un’epifania! Forse ha voluto contrapporsi alle scelte della mia ex che aveva arredato la mia cucina precedente e aveva fatto tutto bianco – ride -! Ha segnato il territorio da brava leonessa e io, da Vergine, mi sono lasciato trasportare nel mio mondo del nero!

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Tortino croccante al geranio odoroso e alici

Lo spazio esterno?
MAURIZIO. Chiudendolo abbiamo trasformato il terrazzo in una stanza in più, la sala da pranzo. L’esterno è una soluzione molto attuale a Milano. Il terrazzo oggi sta diventando sempre più importante. Le strutture moderne milanesi hanno ora la tendenza a inserire i balconi e nel nostro intento e in quello di Monica c’era l’idea anche di piantare un semino in questa direzione: usare sempre di più gli spazi esterni. Il fatto di chiuderlo lo rende vivibile tutto il tempo. Inoltre una sorta di serra invernale è una bella boccata d’aria durante i mesi invernali. Con un caminetto a bioetanolo si tenderà a riscaldare facilmente ed è lo spazio che ci permetterà di ospitare brand o dei micro eventi con influencer. Di fatto il terrazzo era già utilizzato per le cene e allora abbiamo pensato di renderlo un luogo dove poter proseguire il lavoro. Piccoli eventi con 8-10 persone che poi si ampliano magari grazie all’uso del telefonino.

ALIDA. Il terrazzo è pieno di piante. È rimasto anche un acero giapponese che cresce e si espande sempre più.

MAURIZIO. Abbiamo soprannominato Mosè questo albero, perché è sempre in mezzo!
ALIDA. Sì è enorme, ma è troppo bello e vogliamo tenerlo; quindi continuiamo a spostarlo avanti e indietro! Le avevo detto di metterlo in un cesto di vimini e invece no, Alida ha comprato un bel vaso di marmo. Quindi spostiamo ogni volta 500 chili di acero!

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Riciclotto

Alida e Maurizio in cucina…
MAURIZIO
. La cucina per Alida è un relax, quindi deve fare una grande spesa, scegliere ingredienti di super qualità. Crea le sue ricette dopo averle studiate, senza nessuna improvvisazione. Si prende tutto il tempo necessario, impiatta, presta attenzione a creare un mise en place impeccabile…
Io invece sono completamente distruptive: apro il frigorifero, prendo e faccio, senza mai una ricetta. Infatti quando i piatti vengono bene è Alida a dover codificare la ricetta, perché io sono completamente “schizoide”!

I vostri piatti cavallo di battaglia?
MAURIZIO. Sono entrambi piatti di pesce. Alida fa questa Bouillabaisse eccezionale! Una zuppa di pesce francese allo zafferano. Inzuppi il pane nel cremoso sughetto e rimani estasiato… E lì viene fuori Alida: un po’ francese, un po’ classica, un po’ piccante, molto erotica, molto bionda…

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Cacio uova e asparago

ALIDA. Anche il suo piatto è una zuppa di pesce. Una zuppa tailandese con il curry verde, il coriandolo, l’acqua delle cozze, il prezzemolo, le spezie, la mostarda… Con il curry fa questo brodo di pesce profumatissimo in cui vengono scottati i pesci, le patate arrosto, e le verdure. È il mio piatto preferito.

MAURIZIO. Piatti simili eppure diversi, vedi! Come Titti e Silvestro! La cosa divertente poi è che Alida è ossessionata dalle verdure, però io le cucino meglio di lei! Alida lavora molto con i super food e fa delle ricette eccezionali, ma lavora molto bene anche con la carne. Il brasato di Alida è fenomenale!

Anche i vostri cagnolini sono come Titti e Silvestro?
MAURIZIO. Assolutamente sì! Uno è un maltese di 10 anni, super preciso e che non perde un pelo! L’altro è un collie gigante che lascia pelo ovunque, un super “caciarone”! Il capo è il piccolo maltese ovviamente! Rappresentano non i nostri caratteri, ma di sicuro la diversità. La diversità però deve sempre convergere in qualcosa di comune, se no è noia!

Alida, Maurizio ci ha svelato il suo amore per il nero, tu di che colore sei?
Ah dipende, un po’ tutti i colori. Vado a giornate! Lui è quello più preciso io ho un carattere più “frolloccone”.

MAURIZIO. Lei è Biondo! Nero e bianco, scuro e chiaro: così giocano e si fondono i colori e gli arredi in casa di Alida e Maurizio, una Casina Impertinente, un po’ come questa chiacchierata!

Ph. Credits: Alex Alberton

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