food lifestyle tris di gusto giugno 2019

Tris di Gusto: Nocciola romana DOP, Carruba e Chinotto di Savona

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a cura di Francesco Blandamura

1. Nel Lazio cresce la Nocciola DOP.

Tipica della zona del Lazio, Viterbo e Roma in particolare, la produzione della Nocciola Romana DOP è iniziata intorno al 1400. È però negli anni sessanta del ‘900 che la produzione aumenta in maniera esponenziale anche grazie allo sviluppo della tecnologia che ne facilita la raccolta. La “Nocciola Romana” appartenente alla specie Corylus avellana, varietà Tonda Gentile Romana e Nocchione, ha un sapore finissimo e persistente, con una tessitura particolarmente compatta. La raccolta, effettuata esclusivamente da terra e mai dall’albero, avviene entro metà settembre, quando i frutti giungono a piena maturazione. Nella gastronomia viterbese viene spesso associata a piatti a base di carne o impiegata nella preparazione di prodotti dolciari tipici quali, ad esempio, tozzetti, ossetti da morto, i brutti buoni e i mostaccioli.

 

2. La Carruba, il pane di San Giovanni.

Secondo la leggenda, San Giovanni Battista si nutriva dei frutti del carrubo durante la sua ascesi nel deserto. Da qui il nome di “pane di S. Giovanni”. Tipico albero della zona sudorientale della Sicilia, dove sono presenti esemplari secolari, il suo frutto ha numerose proprietà benefiche: oltre all’utilizzo in cucina, per dolci, liquori o come sostituto di cacao e cioccolato, la carruba viene impiegata in medicina per la preparazione di sciroppi e caramelle per la tosse. Riveste un ruolo importante anche nell’alimentazione animale: mangimi a base di carrube sono somministrati a cavalli (notoriamente particolarmente ghiotti di questo alimento), conigli, pollame, pappagalli e altri uccelli granivori, così come il bestiame ruminante e biscotti per cani.

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3. Un frutto che era per “pochi”.

La prima comparsa in Italia del Chinotto la si deve a un navigatore savonese che nel 1500 lo importò sulla costa ligure. Fino al 1800, prima della fondazione della “Società Cooperativa dei chinotti”, questo frutto era considerato di nicchia. In seguito, fu aperto il primo laboratorio di canditura in Liguria dall’azienda francese Silvestre-Allemand, che decise di trasferirsi in Italia per via delle condizioni ideali del territorio ligure. Da allora, si sviluppò moltissimo la produzione di sciroppi, amari e digestivi. Il Chinotto di Savona ha
un colore verde brillante che vira verso l’arancio con la maturazione.

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