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Opificio Fred. Distillati e liquori tra i profumi delle erbe friulane

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a cura di Beatrice Laurora

Realizzati artigianalmente con botaniche friulane, i prodotti di Opificio Fred mescolano tradizione e capacità di sperimentazione. Dal 2014, la nuova stella della distilleria, nata dalla passione e dalla ricerca di Federico Cremasco, vede la produzione di distillati artigianali a km zero per tutti i gusti e tutte le età.
Valorizzazione del territorio, studio della tradizione e desiderio di sperimentare sono i tre perni che orientano l’attività di Opificio Fred, capace di conquistare in pochi anni l’attenzione del mondo della mixology, sia in Italia che all’estero. Un erborista che coltiva piante giorno dopo giorno in un dialogo continuo con la natura, ma anche un alchimista con la passione per il
laboratorio e la sperimentazione di nuovi abbinamenti.
Federico, classe 1976, non è un semplice barman tutto cominciò a prender forma con la linea Fred Jerbis, che inizialmente vide la produzione di Gin 43, Vermut 25 e Bitter 34, il trittico liquoroso che si ispira al mix del famoso cocktail negroni. Gin 43 ha una colorazione giallo-paglierina data dall’infusione a freddo dei fiori d’arancio e zafferano, una gradazione alcolica di 43 gradi ed è composto da 43 erbe, il 50% delle quali raccolte e coltivate in regione. Vermut 25 invece, realizzato con un vino autoctono friulano di alta qualità, il Verduzzo, presenta 18 gradi ed è composto da 25 erbe, con un affinamento del prodotto di quasi un anno. Infine, troviamo Bitter 34 con un colore distintivo che conferisce unicità e personalità perdendo la classica connotazione rossastra. La linea Fred palesa il suo essere continuamente alla ricerca di nuove strade e soluzioni, proprio come è accaduto con AMARO16, prodotto unico nel suo genere, con
GIN7 alla camomilla, prodotto con sola camomilla coltivata nel 2017, e con la più recente linea di liquori lanciata nell’autunno 2021: Fred Alkemil, un nome che ci riporta indietro nel tempo riferendosi all’Alchemilla.

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Abbiamo incontrato Federico per farci raccontare qualche dettaglio in più in merito ai suoi esperimenti più audaci, ai suoi ricordi più intimi, ai suoi progetti più desiderati.
Da studente di ingegneria a barman, ad erborista/alchimista… come è avvenuta questa evoluzione?
Ho dovuto studiare ingegneria per capire che volevo fare il barman”, risponde. “A parte gli scherzi, il percorso è nato da una mia passione, quella per le piante e la natura, che adesso proseguo grazie allo studio e all’impegno quotidiano. All’inizio affiancavo il lavoro da barman con le camminate nei boschi nelle montagne friulane e con la coltivazione di botaniche, spezie ed erbe officinali nei prati di casa. Ho iniziato poi a sperimentare diverse tecniche d’estrazione per creare oli essenziali dalle fragranze senza tempo. Nel 2014 nasce il mio primo
laboratorio dove trasformavo le piante raccolte in distillati e infusi; è iniziato così il mio lavoro fatto di ricerca e sperimentazione nel mondo degli spirits.

La passione di Federico ha origini molto antiche, sua madre infatti prepara da sempre marmellate, liquori e infusi con frutti, piante e radici, che raccoglie nelle montagne del Friuli.
Di quando l’aiutavo da bambino, mi ricordo il profumo in casa delle botaniche essiccate. Sono sempre stato affascinato dai ritmi lenti della natura. Mi sentivo soddisfatto, orgoglioso di riuscire a trasformare delle piante in un’idea prima e, in un prodotto DOC. Ero curioso di scoprire come avveniva questa magia”.
Il lavoro di Federico è un ciclo continuo di ricerca e sperimentazione, condito costantemente da una dose di rischio. Gli abbiamo chiesto se gli fosse mai capitato di ostinarsi con qualche progetto in particolare. E ci ha risposto: “Con gli anni ho acquisito un’esperienza che mi permette oggi di capire abbastanza presto se sto sbagliando qualcosa. Difficilmente mi ostino su
un esperimento… in quel caso, cambio ingredienti e ricomincio”.
La terra natale di Federico, che vede le Prealpi friulane al centro del suo progetto, costituisce un luogo perfetto. Amare e coltivare le piante in Friuli sorge spontaneo perché fa parte della quotidianità: le botaniche della Regione crescono senza inquinamento e contaminazioni, in un’area riconosciuta Patrimonio dell’Unesco e le erbe sono alla base di tantissimi prodotti.
Azzardiamo con una domanda particolare, considerato il legame speciale del produttore con le proprie radici.
Pensi ci sia qualche altro luogo in Italia o nel mondo capace di prestarsi per questi progetti?
Difficile trovare una regione simile alla nostra, con il mare, i monti, le Dolomiti, il Carso e la laguna…
Solo in Friuli, infatti, possiamo trovare erbe acquatiche ed erbe montane. Se devo pensare ad altri luoghi simili, ma non uguali, penso al Piemonte, al Trentino-Alto Adige e al Veneto.

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