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Mondovino: il film di Jonathan Nossiter

Robert Parker, probabilmente il più influente critico enologico della storia, si è ritirato all’età di 71 anni dalla direzione di The Wine Advocate, la prestigiosa rivista di enologia del mondo. Insieme a Michel Rolland, enologo, anch’egli importante e influente nel dettare uno stile internazionale.
Personaggi discussi per la loro forte influenza in quanto un loro giudizio, positivo o negativo, può influenzare i gusti e le scelte di milioni di consumatori nel mondo del vino, sono stati al centro anche del docufilm Mondovino, del regista Jonathan Nossiter, presentato in concorso al 57º Festival di Cannes.
Girato tra Toscana, Bordeaux, Napa Valley e Sudamerica e pensato inizialmente per la televisione, Mondovino mette in evidenza i contrasti tra la grande finanza proprietaria di una fetta importante della produzione dei vini e coloro che strenuamente difendono le denominazioni d’origine controllata.

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Il film vuol proprio evidenziare la dicotomia tra i veri cultori del vino e gli affaristi dell’industria capitalistica, capaci “solo” di vedere nelle vigne un ritorno in denaro. Una vera e propria battaglia tra l’indipendenza dei puristi e la globalizzazione spinta dal profitto ad ogni costo, che porta a spegnere la passione.
Quello che per parte della critica è stato definito un filmetto, è in realtà un preciso sguardo, con tratti documentaristici, sulle conseguenze di una globalizzazione senza regole che tende sempre più a fagocitare le eccellenze enogastronomiche.
A confrontarsi nei 158 minuti del racconto, spesso tentennante nelle riprese e con scelte stilistiche non eccezionali, sono due mondi contrapposti: la metodologia tradizionale della produzione vinicola, frutto della passione e dell’amore per la terra dei piccoli coltivatori e quella che invece sacrifica il gusto e l’identità a fronte di un appiattimento moderno figlio del denaro e della produttività a tutti i costi.
La risposta, ovviamente, è racchiusa nel profumo del mosto che porta con sé la fatica, la storia di una terra, i ritmi della natura, la forza di sperare che, in fondo, un po’ tutti siamo d’accordo su quale sia la direzione giusta.

 

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