a cura di Nicola Carbonara
Nel corso degli anni sempre più esperti hanno riconosciuto i numerosi benefici apportati all’organismo dalla frutta secca, un alimento che non dovrebbe mai mancare in una dieta.
Il suo utilizzo è raddoppiato negli ultimi dieci anni: secondo quanto comunicato dalla Coldiretti, infatti, su dati Ismea, gli italiani ne mangiano ogni anno circa 3 chili a testa.
Tra i vari tipi esistenti in natura, una delle più consumate è la mandorla, un vero e proprio super food con caratteristiche nutritive molto importanti.
Ricche di vitamine, in particolare vitamina E, di antiossidanti e di minerali come potassio, magnesio, fosforo, zinco, calcio e ferro, le mandorle aiutano ad alleviare lo stress psicofisico. Contengono grassi “buoni” Omega 3, utili per il buon funzionamento del cuore e del cervello, in grado di abbassare i livelli di colesterolo cattivo (LDL) e di trigliceridi nel sangue. In questo modo, riducono i rischi di ictus e infarto.
La presenza delle fibre, inoltre, fa bene all’intestino: 100 grammi di mandorle contengono circa 12,2 grammi di fibre.
Quando e quante mandorle mangiare?
Questo speciale super food può essere consumato a qualsiasi età e anche da donne in gravidanza o in allattamento. Possono essere assunte a colazione, donando tanto energia, o durante i pasti, aumentando così il senso di sazietà. Utilizzate come spuntino mattutino o pomeridiano, aiutando a ritrovare concentrazione e a contrastare stress e fatica.
Esperti nutrizionisti consigliano di assumere una dose giornaliera di circa 20-30 grammi, corrispondenti più o meno a 20 mandorle.
Per usufruire di tutte le caratteristiche nutrienti di questa frutta secca è preferibile consumare le mandorle con il guscio o quelle senza ma con la pellicina marrone, evitando quelle pelate o a scaglie meno nutrienti (a causa dei processi di ossidazione).
Le mandorle possono essere mangiate da sole, ad esempio prima o dopo aver fatto sport, oppure abbinate a yogurt, o ad un frutto fresco o ancora a verdure e ortaggi.