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Il cibo per astronauti è nato a Bari vecchia. L’azienda alimentare targata Tiberino conquista lo spazio

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a cura di Beatrice Laurora

Il corretto apporto di vitamine e minerali, il rigoroso rispetto di determinati protocolli… e il gusto che non manca: il brand Tiberino è arrivato a conquistare perfino “la gente del cielo”.
Perché, se già è abbastanza difficile immaginare astronauti che assumono cibo, ancora più bizzarra è l’idea che possano consumare pasti gourmet!
Nonostante le condizioni di microgravità, colazione, pranzo e cena esistono anche per loro, seppure con una vista impagabile: la cucina cosmica è spaziale in tutti i sensi.
Il brand Tiberino, però, non è solo questo, ma molto, molto di più: Tiberino è un vero e proprio albero secolare con radici antichissime.

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Pappardelle, orecchiette, cous cous, taralli, semi di finocchio, chiodi di garofano… i prodotti Tiberino, preparati totalmente con ingredienti naturali, rappresentano le componenti di una strabiliante avventura che procede da quattro lunghe generazioni.
Nata da una piccola realtà locale, Tiberino vede la luce in una piccola bottega in via Vallisa nel centro storico di Bari. Dopo alcuni anni di attività, i figli Raffaele e Tommaso si uniscono al padre e il negozietto si trasforma ben presto nello storico ingrosso di generi alimentari.

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Nei primi anni del dopoguerra entra in azienda il figlio di Raffaele, Nicola, che allarga il raggio d’azione a tutta l’Europa trasformando rapidamente l’azienda in import-export di specialità alimentari.
Nel 1999, con l’ingresso negli affari di famiglia del figlio di Nicola, che secondo la tradizione porta il nome del nonno Raffaele, l’attività affianca alla selezione di prodotti tipici la produzione di una propria linea di primi piatti disidratati di alta qualità: i Primi Tiberino.
Oggi, con ben un secolo di vita, il marchio Tiberino è conosciuto e apprezzato dai consumatori più attenti alla qualità e alla ricerca del vero made in Italy e conta sessanta prodotti.
Ora, però, vogliamo ripercorrere proprio quei cento passi che hanno portato Tiberino fin qui e per soddisfare le nostre curiosità abbiamo intervistato direttamente loro… quale sarà mai stata la primissima creazione di Tiberino?
Siamo nati come grossisti.” – ci racconta l’ultimo Raffaele arrivato, il figlio di Nicola – “Mio padre, quando era giovane, girava il mondo alla ricerca di nuovi prodotti. Il suo obiettivo era quello di trovare qualcosa che non esistesse ancora in commercio in Italia. Quando incontrava qualcosa che lo colpiva, lo prendeva sfuso e lo confezionava.
Alcuni dei prodotti importati in Italia da mio padre? Il salmone affumicato, l’emmenthal svizzero, il foie gras francese. Sempre da un’intuizione di mio padre, che scoprì in un piccolo panificio di Putignano dei taralli intrecciati con una mandorla pelata dentro, nacquero le Trecciuzze… e fu in uno dei suoi interminabili viaggi in Svizzera, che in un supermercato si imbatté in un primo piatto liofilizzato.
Lo provò: era davvero buono. Fu così che iniziò la nostra saga familiare dei primi Tiberino.”

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Dalle montagne alle stelle o dalle stelle alle montagne?
OUTDOOR nasce dall’esperienza con gli Astronauti.” – Dichiara Raffaele – “Dopo aver conquistato i professionisti del trekking e dell’outdoor, adesso stiamo lavorando ad un nuovo packaging brevettato per portare tutta la qualità Tiberino nei posti più remoti. Sicuramente ci piacerebbe arrivare su Marte, seguendo le prossime missioni alla scoperta del pianeta rosso!”
È evidente che la linea OUTDOOR abbia reso unico il brand Tiberino. Ma siamo sicuri la sua specialità non sia tutta lì… chiediamo quindi a Raffaele quali siano i prodotti più gettonati, secondo la loro pluriennale esperienza.
Linguine trafilate al bronzo con pesto di basilico alla genovese, pennette ai funghi porcini, risotto con limone all’uso di Capri, orecchiette baresi con cime di rapa e pomodoro secco, minestrone di verdure classico con verdure, legumi e tubettini,
spaghetti all’assassina.” Ci risponde senza esitazione. “E poi, ogni menu è una sfida, dunque è speciale anche per questo.”

La richiesta più bizzarra?” azzardiamo. “Beh, sicuramente con Samantha Cristoforetti la missione è stata più complicata del solito. Per lei abbiamo realizzato un menù completamente vegetariano in collaborazione con lo chef Filippo La Mantia, con quinoa e altri alimenti ad alto contenuto nutraceutico.” Ci confessa Raffaele.
Caratteristica molto interessante di Tiberino è senza il dubbio il fatto che, nonostante tratti principalmente prodotti che non prevedono impegno in cucina ma che anzi prediligono l’investimento di minor tempo possibile in cucina, si rivela essere comunque un brand che non uccide la creatività.
Difatti, i fondatori di Tiberino ci tengono a specificare che è possibile aggiungere ingredienti ai preparati per dilettarsi ancor di più…
Avreste qualche ricetta da suggerirci in combo ai vostri prodotti?” chiediamo a Raffaele prima di salutarlo.

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Ogni nostro prodotto ha dei suggerimenti sulla confezione, per esaltare la bontà del prodotto e servire sempre qualcosa di nuovo. Tutte le preparazioni possono essere utilizzate come basi: alle pennette all’arrabbiata, ad esempio, si possono aggiungere 1/4 di bicchiere di vino bianco nell’acqua, aggiungendo durante la cottura quattro filetti di acciughe in olio e servendo con pangrattato tostato. Sicuramente, un’accoppiata molto golosa è l’assassina servita con una burrata fresca, accompagnata da un cabernet o altri vini rossi di medio corpo In mente mi viene anche il nostro goulash vegano composto da bocconcini di soia, che può essere consumato da solo o utilizzato per la creazione di timballi di pasta al forno, oppure, ancora, può essere utilizzato per farcire dei panini.”
Ascoltare Raffaele è stato davvero molto interessante… ora non ci resta che provare tutti i prodotti Tiberino!

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