chianti-classico-food-lifestyle

Il Chianti Classico. Dalla leggenda del “Gallo Nero” a Patrimonio mondiale dell’Unesco

Pubblicato da

A cura di Chiara Almonte

Grandi distese verdi disegnano le colline del Chianti. In questa zona, il cielo si fa incredibilmente sereno in alcuni periodi dell’anno. Antiche cascine spuntano solitarie tra i sentieri incastonati tra i cipressi, e intorno è un tripudio di vigneti.
Le zone del Chianti sono territori di antiche tradizioni vinicole incernierate da monti e fiumi, ricche di roccaforti, badie e castelli, che alla fine del Medioevo furono trasformati in ville e residenze, mentre grandi spazi furono dedicati alla coltivazione della vite che acquistò importanza economica e fama internazionale. Ora questi territori sono in lista per diventare patrimonio mondiale Unesco.
La leggenda dice che ai tempi della rivalità tra Firenze e Siena, le due Repubbliche decisero di ridisegnare i confini dei loro territori, ponendo fine al conflitto. Al canto di un gallo, due cavalieri sarebbero partiti dalle rispettive città e il confine sarebbe stato fissato nel punto del loro incontro. Il gallo avrebbe tratto le sorti della supremazia di una Repubblica sull’altra. I senesi scelsero un galletto bianco, lo rimpinzarono di cibo convinti che all’alba avrebbe cantato più forte.
I fiorentini, dal canto loro, presero un gallo nero che lasciarono digiuno tutto il dì prima. Il giorno della partenza, non appena fu liberato dalla stia, il gallo nero, affamato e furioso iniziò a cantare nonostante l’alba fosse ancora lontana. Il cavaliere fiorentino partì con un enorme vantaggio, incontrando l’avversario a Fonteruoli, a dodici chilometri da Siena, segnando la
vittoria della città di Dante. Sebbene questa sia una buona storia, i confini territoriali del Chianti vennero fissati trecento anni fa, nel 1716, dal granduca di Toscana Cosimo III De’ Medici; comprendevano otto comuni situati tra Firenze e Siena, che fecero del Chianti la prima zona di produzione vinicola al mondo definita per legge con un bando: «… per il Chianti è restato determinato e sia. Dallo Spedaluzzo fino a Greve; di lì a Panzano, con tutta la Podesteria di Radda, che contiene tre terzi, cioè Radda, Gajole e Castellina, arrivando fino al confine dello Stato di Siena…»
***
Leggi l’articolo completo a pagina 30. Clicca sull’immagine qui sotto e sfoglia il magazine

POTREBBERO INTERESSARTI