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Dimagrire mangiando pasta, evoluzione della dieta: ecco le regole

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a cura di Nicola Carbonara

È alla base della cucina mediterranea, ma spesso il suo impiego è sottovalutato nelle diete. Eppure, secondo l’approfondimento degli studi condotti negli ultimi anni, è possibile dimagrire mangiando pasta. Come? rispettando alcune semplici regole, a volte sottovalutate da chi ha deciso di perdere peso. Se da un lato è stata considerata per molto tempo nemica della dieta, e la sua assunzione quasi vietata, ad oggi il trend va verso una direzione diametralmente opposta.

Cottura al dente per dimagrire mangiando pasta.

Secondo quanto appreso, infatti, la pasta contribuirebbe alla perdita di peso e stimolerebbe la tiroide, oltre a far bene all’umore. Ma perché questa dieta “funzioni” non bisogna trascurare alcuni dati fondamentali: quello di cucinarla nella maniera più sana possibile, evitando condimenti grassi e consumandola sempre al dente. Il perché è presto detto. Ciò che rende troppo calorico un piatto di pasta è proprio il condimento, oltre che alla quantità. Per questo motivo è necessario, al fine di ottenere dei risultati, aggiungere sempre poco olio a crudo ed evitare la preparazione di piatti tipici della cucina italiana, ma troppo pesanti. Parliamo della Carbonara, dell’Amatriciana e tante altre portate eccellenti, ma sconsigliate in questi casi. È consigliato, al contrario, un genere di condimento che comprenda sempre verdure o sughi molto semplici e senza aggiunta di olio in cottura. Quindi se proprio si deve scegliere, meglio puntare su zucchine e carote, che contribuiscono alla diminuzione della ritenzione idrica. Va bene anche la tipica pastasciutta, che aiuta a rilassarsi combattendo lo stress, una delle cause principali dell’aumento di peso.

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Contribuisce all’idea di dimagrire mangiando pasta anche la cottura della stessa. Non bisogna sottovalutare infatti il concetto che una pasta scotta provochi picchi glicemici importanti, a differenza di una pasta ‘tirata’ al dente, che sprigionerà un indice glicemico notevolmente più basso. Infine è importante scegliere anche il giusto tipo di pasta. A quella ‘tradizionale’ è preferibile un’alternativa a base integrale, meglio ancora se trafilata al bronzo. Gli spaghetti sono tra i più indicati per dimagrire mangiando pasta, sempre per la questione relativa al basso indice glicemico.

E se pensate che si debba assumere pasta solo ed esclusivamente a pranzo, pare che questa idea alla base di molte diete sia ormai vetusta e superata. Gli studi sono così approfonditi da aver scoperto che mangiarla di sera aiuterebbe a combattere l’insonnia, le vampate tipiche della menopausa e allevierebbe quei dolori che caratterizzano la sindrome premestruale. Insomma, le regole da seguire sono poche, basta essere precisi per potersi godere, pur stando a dieta, un bel piatto di pasta tipica italiana.

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