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“4ever Rose”, il cocktail che celebra i Giardini del Lago di Como

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Lo scorso luglio è stato proclamato vincitore della seconda edizione della Como Lake Cocktail Week 2021, arrivando primo tra 30 cocktail del territorio comasco, in un evento che celebra l’arte della miscelazione di qualità.
Si chiama “4ever Rose” ed è l’intuizione e l’invenzione della mixology del barmanager del Mandarin Oriental, Luca De Filippis, che ha studiato una ricetta, realizzata miscelando in un equilibrio impeccabile Volcán De Mi Tierra, il nuovo tequila 100% agave blu del gruppo Moët Hennessy, Italicus, Rosolio di Bergamotto, un cordiale alla rosa rugosa e lemongrass, la rosa 4ever fiore simbolo del Lago di Como, un’aroma di rosa damascena e un top di acqua Perrier. Un cocktail con ingredienti di alta qualità, un mix elegante e bilanciato in grado di conquistare palati locali e internazionali. Il cocktail è stato presentato in abbinamento a un food pairing preparato da Massimiliano Blasone, nuovo chef del ristorante L’Aria del Mandarin Oriental, Lago di Como: un croccante gambero rosso di Mazara, servito con brodo piccante.
Abbiamo incontrato Luca De Filippis per farci raccontare qualche altra curiosità in merito al suo drink e al premio ricevuto.

Mandarin Oriental, Lago di Como _ 4everRose_LAria _Ph_Laura Benaglia_ LAB_4522

Com’è nato “4ever rose”? Qual è stata l’ispirazione e lo studio che stanno alla base?
Questo cocktail nasce da un brain storming con il team bar ed è l’evoluzione di un’idea nata qualche anno fa dal nostro ex collega Giorgio Acelti. Nella miscelazione, così come in tutto il resto, niente si crea ma si trasforma, traendo spunto dal filosofo Eraclito, ed in questo caso evolve e migliora. L’ispirazione prende piede dal tema della CCW 2021, ovvero ‘i Giardini del Lago di Como’. Volevamo portare in auge la Rosa creata dal Vivaio Barni per il nostro territorio e quindi abbiamo utilizzato il suo nome ‘4ever Rose‘ . Avendo sperimentato con l’aiuto di vari esperti locali la possibilità dell’utilizzo della stessa nella preparazione, ho convenuto insieme a Lucia Papponi, etnobotanica e partner del Mandarin Oriental, lago di Como, di utilizzare la profumatissima rosa rugosa, tipico del Lario nel cordiale impiegato nel cocktail.

La rosa damascena rappresenta senza dubbio un tocco di eleganza e di preziosità per la tua ricetta, che si arricchisce di un ingrediente che ha radici lontane nel tempo…
La rosa damascena è un ingrediente elegante che da il tocco finale olfattivo di cui il drink necessitava. Ovviamente le origini Medio Orientali, il diffuso utilizzo nella profumeria caratterizzano il cocktail sul profilo del patrimonio storico e lo rende un’esperienza sensoriale a tutti gli effetti, non solo gustativa.

I cocktail stanno cambiando il modo di bere, accompagnando tutto il pasto. Cosa pensi di questa rivoluzione?
Ultimamente si stanno sempre più rompendo gli schemi della ristorazione, creando nuovi modi di pensare a un pasto e conseguentemente goderselo. Il bere miscelato funziona moltissimo con alcune preparazioni ricche di sapori o spezie per lo più, calibrando ovviamente il suggerimento verso alcuni cocktail invece che altri, con le varie preparazioni degli chef. Questa rivoluzione, poi, ha già preso piede in moltissimi paesi esteri, che magari non essendo mai stati grandi produttori di vino, hanno compensato sempre con i cocktail o le birre. Speriamo solo di continuare in questa direzione e che sempre più ristoranti possano disporre di questo servizio.

Il premio alla Como Lake Cocktail Week 2021 cosa rappresenta per lei?
Il premio che abbiamo vinto quest’anno, noi del CO.MO Bar & Bistrot, è una grandissima soddisfazione che ci rende orgogliosi. Ovviamente il nostro lavoro continua nella stessa direzione intrapresa con l’apertura. Siamo arrivati a questo livello grazie al lavoro di squadra, quindi se dovessi rispondere a livello personale cosa questo premio rappresenta, direi che l’impegno nel creare una famiglia, selezionando nel territorio comasco i talenti e farli lavorare insieme per un obbiettivo comune, mi rende più felice di ogni altra cosa. Quindi questo premio è in primis da condividere con il team Bar e poi con il resto del team F&B del Mandarin Oriental, lago di Como.

Qual è l’ingrediente giusto per diventare un buon bartender?
Non c’è un vero ingrediente che può rendere un bartender migliore rispetto ad altri. Direi però che la passione, la voglia di scoprire ed aggiornarsi sono la chiave giusta per migliorare. Poi la possibilità di viaggiare e scoprire il più possibile altre culture aiuta a lavorare su un palcoscenico internazionale, sapendo come coccolare l’ospite al meglio.

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