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TRIS DI GUSTO: aglio ligure, taccole marchigiane e olive lucane

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1. L’Aglio antico di Vessalico.

In un minuscolo comune dell’Alta Valle Arroscia, nell’entroterra ligure, sui fianchi delle colline e sostenute da muretti a secco, si coltiva, ancora oggi come in passato, l’aglio di Vessalico, i cui bulbi, tramandatisi da generazioni, sono così antichi da essere nominati in un documento del 1760.
Presidio Slow Food, è un aglio dall’aroma intenso e dal gusto delicato, molto digeribile e facilmente conservabile. Con questo prodotto tipico della regione si preparara, oltre all’onnipresente pesto genovese, anche la Aiè, una crema a base di aglio, con aggiunta
di tuorlo d’uovo, olio extravergine di oliva e sale, servita con patate lesse o verdure cotte, accompagnate da crostoni di pane integrale.

2. Le taccole “mangiatutto” di Ascoli.

Pare che quelle prodotte nella provincia di Ascoli Piceno siano particolarmente dolci e croccanti.
Le taccole sono una particolare varietà di pisello, denominata anche “mangiatutto”, proprio perchè si mangiano con l’intero baccello. Hanno un colore verde chiaro o biancastro e si consumano preferibilmente bollite e condite con olio, sale e limone o al sugo con tanto formaggio filante. Ma c’è anche chi ne prepara un’ottima marmellata. Provare per credere!

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3. Le olive infornate di Ferrandina.

Sulle colline materane, nella zona di Ferrandina, è diffusa la cultivar majatica di olivo, che nei terreni argillosi di questa parte della valle del Basento ha trovato condizioni climatiche favorevoli. Dai suoi frutti con nocciolo piccolo rispetto alla polpa si produce non solo un ottimo olio extravergine fruttato, ma anche le cosiddette “olive infornate”. Una prelibatezza da gustare accompagnata dai formaggi lucani e da un bicchiere di Aglianico!

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