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Street food d’autore: da Singapore all’Albania, il fenomeno del cibo di strada.

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Il piatto stellato più economico del mondo costa solo 2 euro. E appartiene allo street food “d’autore”, l’eccellenza del cibo da strada.
Il riconoscimento è andato a una bancarella di Singapore, che offre ai clienti di passaggio pollo alla salsa di soia con riso e noodle, all’interno dell’Hong Kong Soya Sauce Chicken Rice & Noodle, l’intricato labirinto orientale in cui è possibile perdersi tra i migliori profumi e colori della cucina.

Un piatto tipico del luogo e, con ogni probabilità, rappresentativo della stessa città e che, come tradizione vuole, è lontano dalla logica dello “spendi tanto, mangi bene”.
La peculiarità dell’offerta gastronomica dello street food è che cambia radicalmente in base allo Stato in cui ci si trova. In Italia il successo del cibo venduto da chioschi e food truck è diventato quasi virale, tanto da culminare in un Festival a livello nazionale, al quale partecipano ogni anno diverse realtà culinarie, provenienti da tutte le regioni. In Italia come all’estero.

Sì, perché proprio nel nostro Paese, da tre anni a questa parte, si tiene il Festival dello Street Food, che chiama a raccolta diverse migliaia di appassionati del settore.
Un esempio di eccellenza proveniente dall’estero riguarda l’Albania. A Tirana, una delle migliori offerte gastronomiche arriva dal ristorante Mullixhiu dello chef Bledar Kola che, dopo essere diventato un punto di riferimento turistico per i piatti tipici locali, ha deciso di lanciarsi in un’altra impresa. Dando vita al miglior street food albanese.

Sempre a Tirana, infatti, nasce Sita, un chiosco posizionato alle spalle di piazza Scanderberg, nel centro cittadino, che propone ai clienti il meglio della cucina balcanica, ma con un tocco di innovazione che ha portato proprio lo chef Kola.

Grazie all’utilizzo di prodotti naturali, biologici, freschi e stagionali, i piatti proposti sono arrivati fino ai palati dei critici gastronomici più famosi d’Europa, che hanno apprezzato le proposte a chilometro zero che legano i sapori della cucina balcanica.

Ormai meta turistica estiva in forte espansione, l’Albania si sta facendo un nome anche per la sua tradizione culinaria. E da Sita i turisti possono assaggiare la fërgesë, preparata con
ricotta, pomodoro e peperoni fritti, o ancora le qofte, tipiche polpette fritte albanesi, rivisitate in chiave vegetariana con una base di zucchine.
Un’eccellenza che non si ferma alla singola preparazione dei piatti ma che, proprio come accade in moltissimi ristoranti stellati di tutto il mondo, avvolge tutti gli aspetti della
ristorazione. Come la scelta del “plastic free”, di non utilizzare plastica monouso.
Piccoli dettagli che, a volte, rendono anche migliore un semplice chiosco rispetto a un ristorante.

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