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Sommelier Coach. Emozioni e sensorialità, un nuovo modo per abbinare il vino

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Quando la degustazione di un vino diventa un’esperienza capace di racchiudere in sé una vita intera, con tutte le sue esperienze, i ricordi e le emozioni provate. Un momento di introspezione, ma anche di profonda condivisione di ciò che siamo e vogliamo diventare. Succede se a guidarla sono Enrico Mazza, Sommelier ed esperto di Champagne a livello internazionale, Chevalier du Champagne, Maître Sabreur, stilista di moda e profondo conoscitore del mondo del lusso, e Gennaro Buono, Sommelier professionista, Campione Italiano nel 2012 e tra i primi 30 migliori Sommelier del mondo nonché consulente per diverse attività alberghiere di lusso e ristoranti stellati. Sono loro due gli ideatori di Sommelier Coach, il primo programma al mondo che abbina la formazione sul vino alla crescita personale. Il progetto, oggi diffuso in 23 Paesi, è frutto di anni di studio e approfondimento del settore e delle esigenze di chi lo conosce e anche di chi si approccia al tema per la prima volta e ha bisogno di comprenderlo in maniera più semplice.
«Gli iscritti ai nostri corsi sono qualche migliaio – affermano i due founder Enrico Mazza e Gennaro Buono – e sono di diversa estrazione sociale e professionale, dai grandissimi imprenditori ai manager di super aziende, dai professionisti dell’ospitalità ai sommelier di importanti ristoranti stellati, per passare poi a persone che attraverso la nostra formazione approcciano da zero il mondo dell’ospitalità».
Sommelier Coach si è fatto ambasciatore di un nuovo metodo di degustazione dedicato a tutti, grazie alla creazione di una Scheda di Degustazione emozionale dove i criteri di valutazione e apprezzamento di un vino non sono più legati alla percezione dell’oggettivo ma attingono a piene mani alla nostra immaginazione e vanno a pescare nei nostri ricordi più piacevoli. Basta con i tecnicismi, con la terminologia complicata legata ai classici esami visivi, olfattivi e degustativi che mettono in luce solo l’oggettività facendo perdere tutte quelle emozioni che possiamo provare con un calice in mano.
La scheda diventa emozionale: cambiano le regole che hanno definito finora l’analisi degustativa tradizionale, più accademica e legata all’oggettività, in favore di un “racconto del vino” non solo per gli “addetti ai lavori” ma più semplice, familiare, che non annoia perché l’obiettivo di un buon degustatore è farsi capire, emozionare le persone e renderle libere dai condizionamenti.

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La scheda di degustazione emozionale del metodo Sommelier Coach propone di rispondere a domande quali: il colore del vino cosa ti ricorda? Il suo profumo a quale momento o luogo della tua vita ti riporta? Nel suo gusto quale emozione percepisci? Che feeling senti di avere con un bianco o con un rosso? Dove ti immagini mentre lo bevi? A quale musica, brano o artista lo abbineresti?
È così che un calice di Greco di Tufo può riportare alla mente un piatto di fritto misto o un risotto agli agrumi mangiati in un localino in riva al mare, cullati dal rumore delle onde al tramonto mentre un Nebbiolo può richiamare le immagini di un piatto di pizzoccheri gustato in piacevole compagnia. Sono quindi l’emozione, la sensorialità e la centralità della persona a caratterizzare il percorso formativo di Sommelier Coach che ha fatto dell’innovazione e spirito visionario, uniti ad un pizzico di follia, il fattore vincente di tutto il programma.
Ad ottobre, intanto, è partita l’Accademia di Sommelier Coach, il Sensory Campus che propone un percorso di studi altamente professionale sviluppato per chi vuole diventare un Sommelier Coach Senior Professionista. Il Campus, della durata di due anni, è strutturato con lezioni online ed experience in alcuni dei luoghi più rinomati per il mondo del vino: Champagne, Langhe, Valpolicella, Val d’Orcia, Costiera Amalfitana. Un campus che unisce la formazione sul vino alla crescita personale trattando materie come Comunicazione, PNL, Marketing Leadership, Raggiungimento degli Obiettivi, Autostima. Tra i docenti vi sono il critico gastronomico Luigi Cremona, il maestro profumiere Luca Maffei, il massimo esperto al mondo in tema Saké Lorenzo Ferraboschi e moltissimi altri. Il progetto è stato abbracciato da diverse cantine ed aziende come l’Azienda Agricola Di Meo, Tralci Hirpini, Tenute Perdarubia, Marchesi di Barolo, Allegrini, Gustoseccellenze, Bellavista, Le Pozzatine, Le Colture, Extré, Passeri Tartufi, Formability, Poggio Mandorlo.
«Tantissime persone ci scrivono ogni giorno, per raccontarci i loro piccoli e grandi successi. Recentemente uno dei nostri corsisti, manager di un’affermata multinazionale, ci ha comunicato che grazie ai nostri percorsi, ha preso una delle decisioni più importanti della sua vita, lasciare il suo impiego per avviare la sua attività legata al mondo sensoriale. Oppure, per esempio, una nostra corsista ha avviato meno di un anno fa il suo wineblog ed ora è tra i profili più seguiti del web» concludono, orgogliosi, i due ideatori.

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