Chartron et Trébuchet food lifestyle

Pouilly-Fuissé, l’elegante ed eclettico Chardonnay di Chartron et Trébuchet

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Per Chartron et Trébuchet è un diamante bianco da far brillare di luce propria, tanto che in cantina si interviene il meno possibile lasciando che sia il lavoro in vigna a esaltare le caratteristiche del vitigno. Lo Chardonnay racchiuso nell’etichetta Pouilly-Fuissé AOC ne è una prova autentica.

Chartron et Trébuchet food lifestyle

Specializzata nella produzione del più eclettico dei vitigni a bacca bianca al mondo, lo Chardonnay, Chartron et Trébuchet è una delle grandi firme di Famille Helfrich, a capo del gruppo Les Grands Chais de France. Situato nel cuore del Triangolo d’Oro della Côte de Beaune, con i suoi 18 ettari di vigneti, Chartron et Trébuchet incarna dal 1984 la sontuosità di una delle aree viticole più prestigiose al mondo. I due fondatori della Maison sono Jean René Chartron, da generazioni proprietario di vigneti nella zona dei migliori vini bianchi quali Meursault et Puligny Montrachet, e Louis Trébuchet, rinomato viticoltore e negotiant dei grandi vini di Borgogna. Chartron et Trébuchet vantano oggi una grande maestria nella vinificazione e nell’invecchiamento dei grandi Chardonnay di Borgogna.

Tra le etichette abbiamo degustato il Pouilly-Fuissé AOC 2018, 100% Chardonnay di Borgogna. Le uve provengono dalla regione più a Sud dell’area, nell’area meridionale della Borgogna nei pressi di Mâcon. La vendemmia qui è manuale mentre la fermentazione avviene in serbatoi di acciaio inox termoregolati a 16 °C per conservarne gli aromi per almeno 10 giorni. I vini vengono affinati sulle fecce fini per 10/16 mesi in acciaio inox con bâtonnage regolare. Al calice, il vino si presenta con un colore giallo paglierino brillante, al naso sprigiona eleganti sentori di frutta matura, in cui spiccano la pesca e l’albicocca. Al sorso è piacevolmente strutturato, con una leggera untuosità ed un finale persistente. Il risultato è un equilibrio perfetto o come affermano Serge Debucy e Jacques Briday, enologo ed agronomo dell’azienda, è tutta “una questione di pazienza e precisione” che lascia alla materia prima tutto il tempo per esprimere la sua finezza, capacità di evolvere per rivelarne la sua natura più emozionante.

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