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La vera strada è cambiare rotta

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Storie di chi ha trovato nel cambiamento nuove opportunità.

Cambiare, si sa, è sempre difficile, perché comporta una scelta, a volte sofferta, dolorosa, sicuramente coraggiosa. Eppure, proprio nel cambiamento, spesso si trova la risposta, in alcuni casi la propria strada.
In un momento storico che ci chiede, e a volte addirittura ci impone, di modificare le nostre abitudini, comode e rassicuranti, alcune storie ci ricordano che il cambiamento è non solo positivo, ma davvero rivelatore. Com’è successo per molti dei protagonisti di questo numero di Food Lifestyle che, per caso o per decisione, si sono ritrovati a cambiare rotta e a ritrovare, in sentieri del tutto diversi, il proprio ikigai.
Ed è successo ad Antonella Lombardo, miglior viticoltore del 2021 che, prima di legare la sua vita al mondo del vino e a far ritorno nelle braccia della sua amata Calabria, era un avvocato in carriera a Milano.
Un luogo ricco di opportunità, è vero, ma molto lontano da quei tratti identitari di un Sud che, se ti è stato trasmesso nel sangue, difficilmente va via. O come è successo anche alla pastry star Damiano Carrara, volato da ragazzo a Dublino per fare il bartender, come accade a molti giovani anche oggi, e che ha deciso poi di partire alla volta del nuovo mondo per seguire le dolci orme della pasticceria e fare quindi ritorno in Italia per diventare, dopo tanto impegno ed entusiasmo, uno dei personaggi televisivi legati al mondo del food, più amati e seguiti.
Se parliamo di cambi di rotta, allora non si può non citare la storia di Roy Caceres, arrivato dalla Colombia in Italia, con le potenzialità di un cestista in erba. Salvo, poi, per necessità e con un DNA legato alla cucina, diventare uno degli chef più eclettici, versatili e apprezzati nel nostro Paese, alla guida di un ristorante che, manco a dirlo, si chiama “Metamorfosi”.
I cambi di rotta sono, poi, il pane quotidiano di Cristina Bowerman, che torna a farci visita per raccontarci il suo essere perennemente controcorrente, con un approccio alle cose fatto di quella curiosità insaziabile, che ci fa comprendere quanto questa donna, professionista della cucina, sia disposta a rivoluzionare la sua vita in ogni momento. Per la serie, guai a restare fermi!
E che dire di Fabio Picchi? I suoi genitori lo volevano “dottore”, lui ha scelto di seguire l’amore per la cucina e per i prodotti della terra, diventando ambasciatore di gesta umane che raccontano l’importanza di chi, con tanto sacrificio e rispetto delle tradizioni, quei prodotti li lavora. Il cambiamento è alla base dell’attività della chef, o come lei stessa si definisce, “Shef” Valeria Piccini, del ristorante Caino nel cuore della Maremma grossetana.
Tra piatti storici del posto, ricalcando la tradizione gastronomica del luogo e di famiglia, è stata lei a rivoluzionare la cucina del ristorante ereditato, che ancor oggi mantiene luminose le sue 2 stelle Michelin.
Ci spostiamo un po’ più su, immergendoci nel magico paesaggio delle Dolomiti ampezzane, per conoscere la storia di cambiamento di Riccardo Gaspari, chef del San Brite: da maestro di sci a cuoco il passo non è in scivolata, ma uno studiato percorso che lo ha portato, con la sua cucina rigenerativa, a conquistare la fiducia dei clienti e un’importante e meritatissima stella Michelin.
Chiamatele storie di coraggio o intraprendenza, di destini che si compongono nella casualità, di ritrovati passi o nuovi viaggi intrapresi con passione. Fatto sta, che proprio in quello scorrere di esperienze, proprio in quella fluidità di scelte, si scrive la magia della vita.

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