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La cucina Omanita. Ricette tradizionali, tra inclusione e fusione di culture diverse

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A cura di Giulia Cestari

La storia dell’Oman comincia già in epoca Preistorica (con la prima presenza umana risalente 100mila anni fa) e arriva ai giorni nostri attraverso dominazioni straniere, scambi culturali, commerciali e influenze delle vicine Asia e Africa continentali. Questi continui influssi da parte di culture diverse si riflettono nell’anima multietnica della cucina Omanita e nell’ospitalità tipica degli abitanti del posto.
La cucina Omanita è a tutti gli effetti un mix di quelle Asiatica, Mediorientale e Africana. Le spezie, in particolare il Cardamomo, la Cannella, il Cumino, lo Zenzero, la Limetta, la Curcuma e lo Zafferano, sono quindi l’ingrediente più caratteristico. Ma la cucina dell’Oman, a differenza delle altre, non è piccante.
Il prodotto alimentare più caratteristico dell’Oman è il Caffè Omanita. Ed anche in questa bevanda troviamo delle spezie. Il Qahwah ( questo il nome locale della bevanda) viene preparato con circa un cucchiaio a testa di polvere di caffè fatta bollire insieme a dei baccelli di Cardamomo. La temperatura dell’acqua viene alzata e abbassata più volte per rendere più denso il Qahwah, che viene poi versato nella dallah (un bricco dalla pancia a bulbo e dal lungo beccuccio) con l’aggiunta di acqua di rose e polvere di Cardamomo e lasciato lascia riposare una decina di minuti, in modo che la polvere si depositi sul fondo. Il caffè viene servito in delle tazzine elegantemente decorate e rigorosamente senza manico, dette fenjans, e accompagnato piccoli dolcetti tipici e Datteri. Questi frutti sono uno degli elementi essenziali dell’Oman, che vanta quasi 8 milioni di palme da Dattero di moltissime varietà diverse.
L’alimento fondante della cucina Omanita è però il riso, che viene usato sia come accompagnamento delle pietanze principali (cosa tipica delle culture asiatiche) sia come ingrediente base di alcuni piatti tipici (caratteristica di molte pietanze Africane).
Lo troviamo per esempio nel Maqbous (Makboos o Majboos), che consiste in riso Basmati allo Zafferano, verdure, carne e un mix di spezie, a volte servito con yogurt o insalata verde, pane tradizionale e salsa di pomodoro.
Troviamo il riso anche nel Mashuai, un gustoso piatto di riso al limone e pesce arrostito. Il pesce utilizzato è il Kingfish (lo sgombro), che viene cotto alla griglia con una speciale salsa salata al limone e con le tradizionali spezie dell’Oman.
A base di riso e pesce è anche il Ruz al mudhroub, ovvero riso bianco servito con del pesce fritto.
Nella cucina Omanita troviamo anche diverse pietanze con protagonista la carne.
Lo Shuwa è forse il piatto preferito da tutti gli abitanti dell’Oman. Spesso preparato per le occasioni speciali, il processo di cottura di questa pietanza richiede molto tempo, fino a 1 o 2 giorni interi. La carne di agnello viene marinata con succo di datteri, peperoni, spezie e erbe aromatiche e avvolta in foglie di banano o di palma; viene poi messa in un forno di sabbia sotterraneo, dove viene cotta dalle 12 ore ai due giorni. È una ricetta che richiede una lunga preparazione: la carne viene prima marinata con peperoni, spezie ed erbe aromatiche e poi cotta in particolari forni per due giorni. Una volta pronta viene servita su un enorme vassoio chiamato fadhl.
Un altro piatto a base di carne che viene solitamente preparato per le occasioni speciali è l’Harees, una sorta di porridge di grano, pollo, pomodori e cipolle, insaporito con cardamomo e cannella.
Tipica pietanza delle feste è anche il Mishkak (o Meshkak). Si tratta di spiedini di carne, di manzo, montone o pollo, marinati con diverse spezie (curry, pepe, cardamomo, chiodi di garofano) e salsa di tamarindo, cotti alla griglia e serviti con il tipico pane morbido Omanita (simile a quello Arabo).

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Lo Shawerma si ispira invece al Kebab, il famoso street food turco, ed è a base di carne, solitamente di pollo o agnello, che viene cotta su uno spiedo verticale e poi tagliata a fettine sottili. La carne viene quindi avvolta nel pane tipo Arabo, solitamente insieme a verdure, patatine fritte e hummus.
L’Hummus testimonia nuovamente l’influenza Medio Orientale. Si tratta di una salsa di ceci o altri fagioli uniti a olio d’oliva, succo di limone, sale, aglio e tahina (crema di sesamo). Viene utilizzato come antipasto accompagnato dal pane Omanita o come salsa in diverse pietanze.
Dulcis non in fundo, in Oman i dolci vengono solitamente serviti in accompagnamento al caffè e non come fine pasto. Tra i dessert più amati ci sono sicuramente l’Umm Ali, una crema calda e densa a base di miele, datteri, mandorle, pistacchi e l’Halwa, una torta di zucchero, miele, uova, mandorle e noci aromatizzata con acqua di rose, cumino, zafferano e cardamomo. L’Halva Omanita, di origine persiana, non è però da confondere con quella tipica dell’est Europa, a base di sesamo.
Ancora una volta abbiamo quindi la dimostrazione che l’inclusione e la fusione di diverse culture può dare vita a cose meravigliose.

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