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Il fugu, pesce palla più pericoloso al mondo: prelibatezza potenzialmente mortale

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a cura di Nicola Carbonara

Se da un lato la cucina giapponese sta prendendo sempre più piede in Italia, dall’altro è anche vero che determinati alimenti tipici nipponici sono di impossibile reperibilità nei mercati ittici nostrani. Si pensi ad esempio al pesce palla, il celeberrimo fugu. Il commercio e il consumo di questo pesce è vietato in Italia dal 1992 e nell’Unione europea dal 2014. Il motivo è presto detto. Una parte della sua carne contiene uno dei veleni più potenti al mondo e che ancora oggi, seppur con meno frequenza, può causare la morte in chi lo assume.

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La domanda sorge spontanea, perché mangiarlo se così pericoloso? Si tratta di un pesce dalle caratteristiche uniche, da un gusto delicato e per questo molto apprezzato dai foodies. Assumerlo, poi, dà anche una notevole scarica di adrenalina, considerando il rischio che si corre se non viene manipolato da chef esperti. Infatti, per tagliare il fugu è necessaria una preparazione che va oltre la tecnica che riguarda il sushi o il sashimi. Secondo quanto appreso, infatti, la tetrodossina in questione che arriva a uccidere gli esseri umani si trova nelle ovaie, nella pelle, gli intestini, gli occhi e soprattutto il fegato. Queste parti, se assunte, possono portare alla paralisi della muscolatura fino a provocare la morte per soffocamento, e in un momento in cui la vittima è sempre cosciente. Una volta eliminate da mani esperte, tutte le zone pericolose devono poi essere trasportate in contenitori ermetici agli inceneritori indicati dal ministero della salute nipponico.

Come e dove assaggiare il fugu.

Si pensi che a gennaio scorso in Giappone ci fu una vera allerta a causa di un errore nella catena alimentare di un supermercato della cittadina di Gamagori, all’interno della quale entrò accidentalmente il fugu. È per questo che l’unico modo per assumerlo è quello di sedersi al tavolo di rinomati ristoranti del settore.

La versione più apprezzata per mangiarlo è sotto forma di sashimi, grazie all’abilità e agli strumenti che permettono di ricavarne porzioni così sottili da risultare trasparenti. Inoltre si può assaporare fritto o stufato con le verdure. Nonostante l’informazione di massa che mette in guardia dal consumare uno dei pesci più prelibati dell’oceano, lo stesso che negli anni ’80 causava circa un morto al giorno (ad oggi la percentuale si è abbassata notevolmente, passando ai 6 morti all’anno), chi può permetterselo lo assume con la consapevolezza di non essere mai totalmente al sicuro.

Tra i ristoranti di Tokyo che servono il pesce palla c’è il 3 stelle Michelin “Usuku Fugu Yamadaya“, che lo serve a un prezzo di circa 180 euro a persona. Ma ci sono anche delle catene sparse per la città, come il Torafugu Tei, in cui lo si può provare a un prezzo nettamente inferiore, dato che è lo stesso ristorante ad allevare e produrre il pesce.

Un pesce nato sano.

In molti, infine, si chiedono cosa renda questo pesce così velenoso. È fondamentale specificare che non nasce pericoloso ma lo diventa a causa dell’assunzione di crostacei a loro volta velenosi. Se proprio si è intenzionati a provarlo, durante un soggiorno in Giappone, meglio spendere qualche euro in più e affidarsi alle mani di chef che da anni si dedicano quasi esclusivamente alla manipolazione del fugu.

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