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Doggy bag, un trend in ascesa

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Un tempo si chiamava “rimpiattino”, oggi è più nota come Doggy bag ed è un sistema sempre più di successo, poichè permette a chi va per ristoranti di portare a casa il cibo e le bevande ordinate ma non consumate.

L’idea dei ristoratori di armarsi di contenitori per la doggy bag è ormai un trend: 35 mila contenitori in 875 ristoranti di 22 città, il 70% utilizzato per il cibo, il 30% per il vino. L’iniziativa è partita dalla Fipe, la Federazione italiana dei Pubblici Esercizi in collaborazione con Comieco, Consorzio per il riciclo e il recupero di carta e cartone, per avviare una vera e propria lotta allo spreco alimentare in un momento storico in cui da più parti avanza il grido ad uno stile di vita circolare.

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I risultati del primo anno di sperimentazione in occasione di Host, la principale fiera internazionale dell’ospitalità e del fuoricasa, sono stati più che positivi.
A incoraggiare questo tipo di iniziative anche la deputata Maria Chiara Gadda, firmataria della legge 166/16 che prevede la donazione dei prodotti alimentari in eccedenza per ridurre gli sprechi lungo la filiera agroalimentare.

Coinvolgere ristoratori, sensibilizzare i clienti: è questo l’obiettivo dell’iniziativa della Fipe. E quella che prima era considerata una pratica di cui quasi provare imbarazzo, oggi sta diventando una vera e propria moda, speriamo non di passaggio.

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