Il Derthona Timorasso racconta l’evoluzione del gusto nel mondo del vino, dal ritorno degli autoctoni alle ultime tendenze enologiche.
a cura di Camilla Mignone
Negli ultimi quarant’anni, il mondo del vino ha subito una vera e propria rivoluzione, con una crescente attenzione verso le varietà autoctone. Se negli anni ’80 i vini strutturati e internazionali
dominavano le tavole, oggi il focus è tutto sulle radici locali. Tra i protagonisti di questa rinascita, spicca un vino che ha vissuto un’incredibile rimonta: il Derthona Timorasso.
Siamo nei Colli Tortonesi, un angolo del Piemonte meno noto rispetto alle Langhe, ma custode di un’eccellenza: il Timorasso. Questo vitigno autoctono a bacca bianca viene abbandonato all’inizio del secolo scorso, fino a quando negli anni Ottanta Walter Massa, vignaiolo visionario, si impegna a
rivalutare ed elevare il Timora
sso, riscattandone il valore. Spinto dal desiderio di valorizzare la varietà autoctona della sua regione, attraverso sperimentazione, dedizione e un profondo legame con il territorio, Massa è riuscito a riportare in auge questa varietà quasi dimenticata, guadagnando riconoscimenti a livello internazionale. E oggi? È un vino che fa parlare di sé sempre di più.
Un vino per chi ama le emozioni forti
Se si pensa ai vini bianchi come facili e beverini, il Derthona Timorasso farà ricredere. Dal colore giallo paglierino, con sfumature dorate grazie all’invecchiamento, sorprende con profumi intensi di mela verde, agrumi e fiori bianchi che col tempo si arricchiscono di miele e frutta secca. Al palato una
spiccata sapidità porta piacevolmente un altro sorso, strutturato e con una persistenza incredibile. Ma il vero asso nella manica? Il suo potenziale di invecchiamento,
che lo rende un bianco da collezione.
Negli anni Novanta, venivano esaltati vini affinati in barrique, ricchi di potenza e intensità. Oggi, i consumatori sono sempre più attratti da vini che riflettono l’autenticità del territorio, celebrando la purezza della natura. Questa tendenza ha trovato un seguito sempre maggiore, in particolare tra i giovani wine lovers, i quali ricercano etichette capaci di raccontare la storia e la tradizione delle proprie origini. Il Timorasso incarna appieno questa trasformazione: un vino che racconta una storia radicata nel suo ambiente, senza sovrastrutture. Il futuro del vino sembra chiaro, minore intervento chimico, maggiore attenzione alla natura e una narrazione sincera.
Nel 2023 la produzione del Derthona Timorasso ha superato le 786mila bottiglie, con un boom del 59% rispetto all’anno precedente, risultato notevole in un’annata messa in ginocchio da condizioni esterne poco favorevoli e malattie infestanti come la Peronospora. Per i prossimi tre anni si punta ai 4 milioni, con un ulteriore raddoppio produttivo. Un successo che non è solo merito del vino in sé, ma soprattutto di una comunicazione originale, che ha saputo far emergere questa perla piemontese nel panorama enologico internazionale.