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L’anima del “Burbeero”: alla scoperta del pub indipendente che premia il territorio.

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Mettete una calda sera d’estate, un boccale di birra. Il liquido biondo spicca per la sua trasparenza, una limpidezza dorata che si lascia apprezzare, con una leggera piccantezza al palato, un retrogusto amarognolo che apre le papille gustative preparandole al pasto, sentori di spezie e frutta della Puglia, da nord a sud della regione, con una tappa importante nella città di San Nicola. In questa fantastica e forse improbabile ricetta, sono racchiuse le caratteristiche del Burbeero, il pub indipendente inaugurato lo scorso febbraio da due amici, esperti e appassionati di birra, soprattutto attaccati in modo viscerale alla propria terra: Attilio Francesco Nuovo e Ferruccio Fuzio.

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Sembra quasi un voler andare controcorrente il loro: in un tempo in cui l’estero, il nord Europa soprattutto, sembra essere la terra promessa per certe start up e progetti legati al food&beverage, loro hanno deciso di restare.

Si chiama Burbeero il loro locale, situato in una zona centralissima di Bari, a ridosso del castello Svevo, a pochi minuti dalla Basilica di San Nicola e da quel centro storico che racchiude tutti i sapori e i profumi di una città affascinante, accogliente, unica.

A scapito di quel nome, che indica una persona severa e brusca nel trattare gli altri – spesso in realtà solo al fine di nascondere il fondo buono del proprio animo – in questo publican la vera radice e l’essenza di tutto è la birra, rigorosamente artigianale e che segue una filosofia ben precisa, quella del “chilometro zero o corto”.

Una filosofia che abbraccia tutti i prodotti serviti qui al Burbeero, Dai salumi ai formaggi, dalla focaccia – ovviamente barese – alle confetture e agli amari, passando per i vini e
soprattutto le birre, è un viaggio da nord a sud della regione, con una capatina nella vicina Basilicata, alla scoperta dei piccoli produttori, dei progetti e delle start up accattivanti, dei birrifici di provincia con alle spalle storie straordinarie, perché tutto, qui, acquista il senso di un’identità ben precisa, che trova nel territorio e nella sua lentezza, il suo cuore pulsante.

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Entrati al Burbeero, in un tardo pomeriggio di un maggio che sembra marzo, l’accoglienza è quella di chi apre le porte di casa propria per fare in modo che tu la senta tua. E inizia il viaggio tra le 12 birre artigianali, tra le IPA e le APA, in un racconto di storie non solo di malti, luppoli e fermentazioni, non solo di stili di spillatura e di produzione, non solo di sperimentazioni e traguardi, ma anche di persone che stanno dietro i progetti: sogni e sacrifici condivisi, da condividere.

Abbiamo voluto dare a questo posto una identità ben precisa – racconta Attilio – che è quella della nostra terra, con le sue differenze di paesaggio e tradizioni, ma anche con i suoi profumi e sapori. Soprattutto abbiamo voluto dare voce e visibilità ai piccoli produttori locali. Ci siamo messi in viaggio alla ricerca di quelli che erano più accattivanti e vicini al nostro modo di pensare e alla fine abbiamo scelto tutti i nostri interlocutori. In alcuni casi, possiamo dire che ci siamo scelti a vicenda”.

“In questo viaggio tra le più interessanti birre locali – prosegue Ferruccio, in arte “Ferro” dal cuore “morbido” – ci siamo messi in ascolto delle piccole realtà di provincia e abbiamo conosciuto la passione e l’impegno che sta dietro grandi sogni che partono dal basso”.

La parola storia, al Burbeero, è quella che fa rima con birra. Ogni assaggio, ogni boccale, ogni sorso è lasciarsi trasportare dai racconti di piccole grandi imprese, di un’umanità
contagiosa che diventa protagonista, di un territorio che emerge e si scopre proprio dando luce agli angoli, perchè spesso è proprio nei posti più impensabili che si nascondono
“cose preziose”.

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“Support your local pub” è il motto del Burbeero. Chi passa di qui avverte forte il senso di appartenenza, che non è solo appartenenza alla terra di Puglia o alla città di Bari, ma ad ogni luogo che ha lasciato il segno nel proprio vissuto, disegnando percorsi e destini.

“La scelta di essere un pub indipendente è nata proprio dalla volontà forte di dare voce alla nostra terra e di scoprire progetti e realtà che altrimenti sarebbero rimasti nell’ombra”
– prosegue Attilio.

“E così, un giorno – racconta Ferruccio – nella comune esperienza e passione per il mondo complesso e variegato delle birre, ci siamo incontrati e abbiamo deciso di acquistare uno spillatore e di mettere su questo posto. Con lo scopo di farlo diventare il luogo di tutti coloro che vogliono passare del tempo in pieno relax, in buona compagnia, con cibo di qualità e con ottime birre…da provare tutte”.

Il Burbeero è un posto che in sé racchiude tante anime: quella del lento riappropriarsi del tempo e dell’affabilità di Ferruccio, della precisione e dell’incedere instancabile di Attilio, e poi l’anima verace e schietta della città di Bari; un luogo che si ispira ai tipici locali inglesi o irlandesi, ma che sprigiona poi tutto il suo attaccamento alla terra di Puglia.

Una sfida non facile, quella di Attilio e Ferruccio, perchè oltre a richiedere studio costante, ricerca, sacrificio ed entusiasmo da vendere, rappresenta la scelta della strada più tortuosa.

Ma si sa, dalle nostre parti, è proprio quella strada che regala panorami indimenticabili.
Ad majora, burbeeri!

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