Ci tuffiamo nel cuore dell’Emilia, tra i portici della bellissima Bologna, per esplorare la sempre ricca proposta enogastronomica di questa città che, negli anni, è diventata anche un punto di riferimento per la mixology, ossia l’arte di preparare cocktail impeccabili.
Bologna città colta, giovane, creativa in cui è il buon bere a essere il protagonista degli aperitivi dell’ultimo decennio.
Birre artigianali, vini naturali, cocktail ricercati, fanno realmente la differenza nell’aperitivo bolognese.
Data per scontata l’eccellenza culinaria emiliana, dove piadine, tigelle, salumi e crescentine dominano sul palato, è proprio il punto d’incontro tra l’arte del bartending e la tradizione dell’aperitivo italiano la ragione per cui non dovremmo mai farci scappare un weekend bolognese.
L’atmosfera speciale che si respira viene servita nel bicchiere già a partire da mezzogiorno, con la tradizione di un buon bicchiere di Pignoletto, a cui proprio non si può dir di no.
Abbiamo accennato all’eccellenza culinaria emiliana, con le piadine regine incontrastate delle serate emiliano – romagnole ma l’aperitivo non può prescindere certamente dalle crescentine, rettangoli di impasto del pane fritti nello strutto o nell’olio d’oliva abbinate con salumi a piacimento, e dalle tigelle, gustosi dischi di farina, acqua, latte e strutto che vengono cotte nelle tigelliere.
Dal pranzo all’aperitivo, fino al dopocena una lunga serie di opzioni per pasteggiare con stile.
Gualtiero Marchesi, l’uomo che ha cambiato la cucina italiana
È stato il primo a conquistare Tre Stelle Michelin, il primo a restituirle. Un maestro insuperabile per tanti cuochi, divenuti